Il Computer Quantico di Google

Ho letto proprio qualche giorno fa un bell’articolo di Davide Pozzi alias “Tagliaerbe”, il quale esprime alcune considerazioni sul nuovo computer quantico di Google e su un video, in particolare, del caro Rudy Bandiera.

L’argomento principale è rivolto al supercomputerquantico di Google (e della NASA) ma poi si scivola ovviamente sull’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca, la famigerata SEO, che a quanto pare dovrebbe fare un salto (sempre quantico) verso un nuovo modo di analizzare, e quindi di mostrare, i contenuti.

I due esperti danno la loro opinione sul modo in cui gli algoritmi di Google si comporteranno in futuro, dove da una parte viene sconsacrata in modo ironico la funzione professionale dei SEO, dall’altra viene invece fortemente rivalutata.

A mio modesto avviso il ragionamento non fa una piega né da una parte né dall’altra.

Chi sostiene che la SEO (come è intesa oggi) non avrà più senso di esistere ha ragione.

Chi sostiene che la SEO continuerà a fare la propria importante figura ha altrettanto ragione.

La risposta è scritta proprio in un pezzo di questo bellissimo articolo di Davide:

….”Il punto è però quello che se da una parte c’è un contenuto, dall’altra parte ci sono decine, centinaia, migliaia di persone profondamente diverse fra loro per interessi, cultura, capacità di comprensione.

Ecco perché Google non può dare delle risposte univoche, ed ecco perché le SERP del motore sono sempre più personalizzate (e sempre meno uguali per tutti).” …..

Lì dentro sta probabilmente la verità: se per SEO intendiamo posizionare un contenuto nelle prime posizioni in base alla parola chiave, allora la SEO è pressoché defunta; se invece si intende la ricerca nell’ottimizzare al meglio i contenuti attraverso tecniche e scrittura, ma soprattutto target di ascolto, allora il professionista SEO avrà da dire ancora molto.

Sempre secondo il mio personale punto di vista dovrà esserci una trasformazione radicale in ambito professionale, dovuto proprio al fatto che il motore per antonomasia, proprio grazie alla infinita capacità di calcolo, saprà “capire” cosa far vedere prima ad ogni singola persona, grazie alla molteplicità di azioni svolte dalla stessa sul web e di conseguenza registrate metodicamente da Mr Google.

Non finisce qui: sono anche convinto che oltre alle azioni effettuate via web, questa “Intelligenza Artificiale” saprà catalogare anche molto di più, come ad esempio gli spostamenti, gli acquisti, e tutto quello che è possibile memorizzare di una persona… sì… anche il carrello della spesa del supermercato, probabilmente. Waze, ad esempio, vi dice niente…?

Questo è il vero salto quantico nella ricerca: conoscere ogni singolo essere umano e fornirgli ciò di cui lui e solo lui ha davvero bisogno.

Sarà per cui impossibile dimostrare con metodi obsoleti il risultato al cliente (quante volte vi sarà capitato di ascoltare domande del tipo: “perché se digito la parola chiave non compaio nei primi posti?”) – Da oggi non sarà più così quasi certamente.

Finalmente (e lo ripeto: finalmente!) verranno a galla esclusivamente quei professionisti che saranno in grado di dimostrare risultati concreti: risultati trasformati in “lead” e “vendite” . Questo è da far capire con i numeri al cliente finale!

Non si tratterà più, infatti, di “arrivare primi su Google” ma si tratterà di come arrivare primi su Google per le persone che contano in riferimento al settore di appartenenza.

Il professionista SEO inizierà a trasformarsi in qualcosa di più: diventerà anche uno scrittore di contenuti e analista di emozioni; in pratica si umanizzerà e si specializzerà in qualcosa che ancora non esiste professionalmente, rimanendo sempre e soprattutto un tecnico.

Per chi lavora nel web diventerà sempre più importante avere una conoscenza di base molto ampia ed avere come plus il proprio bagaglio culturale nel quale si sarà specializzato (musica, grafica, sport, cucina, etc…) e che darà l’impronta al lavoro svolto.

Come accadde tempo fa nel settore grafico, in cui ogni singola professione del processo di stampa era ben distinta (composizione, fotolito, formatura, stampa, confezione) il mondo sta aggregandosi, ed anche nel web tutto si amalgamerà in qualcosa di molto più evoluto (come i Pokemon) in grado di far fronte alla nuova prospettiva che ci riserveranno sia il nostro caro Google sia l’Intelligenza Artificiale che è sempre più parte della nostra vita, perché non dimenticate mai che Google è “colui che È”… e Google vi vuole bene! 🙂

2 pensieri su “Il Computer Quantico di Google

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